come scegliere il proprio avvocato?

Come scegliere il proprio avvocato?

Quali sono le 10 domande da fare per scegliere un avvocato? Ecco qualche risposta, anche se siamo convinti che prima di tutto occorre incontrarsi, conoscersi, capirsi. La tecnologia è una grande cosa, ma il contatto diretto tra avvocato e cliente è sempre ciò che permette di creare davvero intesa e poter quindi lavorare al meglio insieme!

Per una piccola medio impresa il consulente legale è una figura di rilievo che dovrà gestire molte informazioni sensibili ed affrontare questioni delicate, talvolta scomode. Il processo di selezione per assumere un avvocato deve essere dunque accurato ed oltre la professionalità, infatti altri sono gli elementi da giudicare, tra cui la familiarità con il settore dell’azienda, la modalità lavorativa e, non per ultimo, l’affidabilità.

Ma come scegliere il legale più adatto alle proprie esigenze? Quali domande porre in sede di colloquio? Alcuni CEO e avvocati hanno stilato una lista delle 10 domande da fare prima di assumere un avvocato.

Quanta esperienza ha nel mio settore di rifermento?

Alcuni settori, come ad esempio quello dei brevetti, del franchising o dei contratti di servizio, richiedono una conoscenza specifica che si acquisisce solo a seguito di un’esperienza lavorativa. E’ importane dunque accertarsi se l’avvocato abbia lavorato in società simili alla propria, per avere in caso la possibilità di contattare i suoi precedenti clienti ed avere delle referenze. Sebbene possa sembrar offensivo chiedere se si ha esperienza in un determinato settore, al contrario, il candidato avrà meno resistenze nel citarvi qualche cliente.

Qual’è il suo approccio nel risolvere le controversie?

Passa più tempo a discutere in aula o preferisce meditare sulle carte e raggiungere una mediazione prima di arrivare davanti la corte? Non c’è una risposta giusta o sbagliata, un meglio o un peggio. Semplicemente un’approccio diverso. Decidete quale orientamento volete dare alla vostre azioni legali. Un unico consiglio: “A volte gli avvocati battaglieri fanno fatica a modificare il loro atteggiamento nel momento in cui si scende a compromessi”.

 

Affiderete il lavoro a qualche aiutante?

Molti avvocati sono soliti delegare parte de loro lavoro ai loro asssitenti. Deborah Sweeney, CEO di My Corporation, una società di consulenza che aiuta le piccole medio imprese, avverte di diffidare dei legali che si affidano molto agli assistenti. Spiegare il lavoro a terzi comporta un aumento dei costi e una maggiore possibilità di fraintendimento. In ambito legale delegare delle mansioni è normale, ma fate attenzione a chi si delega e soprattutto cosa.

Avete dei clienti con cui potremmo entrare in conflitto?

Affidarsi ad un legale che sta curando gli interesse del vostro principale concorrente può essere una sorpresa spiacevole. Niente di più imbarazzante e difficile da gestire che un conflitto di interessi.

Quanto tempo in media impiega a rispondere?

Potrebbe sembrare una domanda superflua, ma se cercate un avvocato che sia sempre disponibile e reperibile, meglio non sottovalutare questo aspetto. Non di rado è più facile entrare in contatto con gli assistenti piuttosto che con il legale stesso.

Come preferisce comunicare con i sui clienti?

Ennesima domanda personale. Potreste urtare la sensibilità del candidato ma, come dire, non se ne avrà male se indagate sulla sua modalità di lavoro, dal momento che state per affidargli uno degli aspetti più importanti della società. Comunicazione telefonica o telematica, o attraverso riunioni programmate con largo anticipo. Fatevi chiaro che avvocato cercate e decidete quale modalità di comunicazione corrisponde alle vostre esigenze.

Scusi, ma quanto mi costa?

Domanda fatidica ma fondamentale per evitare svenimenti o malori davanti la prima fattura. Alcuni legali sono soliti chiedere una parcella per una consulenza di soli 10 minuti, memtre altri, più clementi, chudono un occhio se la loro consulenza è inferire ad un’ora.

Come possiamo risparmiare?

Non lasciatevi scoraggiare da una parcella troppo alta. C’è sempre un modo per tagliare le spese, assicura Fred Steingold, avvocato della società Ann Arbor, Mich., e autore del libro, “Guida legale per avviare e gestire una piccola impresa” (Nolo, 2011). Ad esempio alcuni dcumenti potranno essre forniti e/o redatti dall’azienda stessa, risparmiando, così sulle spese. Se il candidato nicchia, punto a sfavore.

 

Si tiene aggiornato?

Una volta preso il titolo e iscritto all’albo, la formazione è conclusa. State alla larga dagli avvocati che non si aggiornano o che al contrario a coloro che studiano solo, diventando degli “asceti “. L’ago della bilancia come sempre sta nel mezzo. Informatevi dunque se il vostro candidato è iscritto alla camera di commercio, o a qualche associazione legale per le piccole medie imprese e se dunque si tiene aggiornato sulle ultime novità in materia di legislazione.

Chiede consiglio se in difficoltà?

Il legale è disposto a mettervi in contatto con qualche suo collega in casi specifici di cui non ha una conoscenza approfondita? Alcuni avvocati non vedono di buon occhio rivolgersi a dei colleghi perchè temono possano perdere il cliente. Altri interpellano volentieri terzi avvocati per supplire a qualche carenza Umiltà contro cattiva fede? La scelta sta a voi.

Non c’è ovviamente un decalogo del buon avvocato e stabilire un meglio e un peggio è complesso perchè oltre la professionalità ci sono delle qualità umane da giudicare. Un consiglio? Delineate prima un modello di legale che vorreste per la vostra azienda e servitevi di queste 10 domande per assumere un avvocato che più corrisponda alle vostre esigenze.

Fonte: Ninjamarketing.it

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