campagna contro odio social, attenzione alla censura

Odio sui social: giusto combatterlo ma attenzione.

Si è sviluppato un ampio dibattito recentemente sui “discorsi di odio” sui social ed in particolare su Facebook. Anche il Presidente della Camera Boldrini è intervenuta con una sua lettera, che potete leggere qui:

http://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2017/02/13/news/caro_zuckerberg_troppo_odio_sui_social-158175479/

La giurisprudenza in merito ha già preso una posizione chiara: incitare alla violenza, offendere, è un reato anche sui social e chi posta deve tenerne conto. La campagna d’opinione quindi è senza dubbio giusta ma si impone anche una riflessione ulteriore, perché combattere l’odio e gli atteggiamenti offensivi, può anche trasformarsi in una sorta di censura. Non per niente la legge prevede, nella vita “reale”, che a giudicare se una determinata affermazione sia “offesa” o “incitamento all’odio” debba essere un giudice. Ma sui social questa “funzione” a chi dovrebbe essere delegata? Agli algoritmi dei computer? Ad una “commissione” non meglio identificata? Occorre insomma vigilare, affinché una giusta battaglia di civiltà non possa trasformarsi in una riduzione di fatto degli spazi di libertà e di libera espressione dei cittadini.

Ecco un interessante articolo che approfondisce l’argomento:

La censura su Facebook: cosa non postare per evitare il blocco

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