tutela della proprietà intellettuale di architetti e designer

Tutela della proprietà intellettuale di architetti e designer: intervista a Paolo Anzuini

Ecco una nostra breve intervista all’Arch. Paolo Anzuini, dell’Associazione Il Valore delle Idee, frequentemente nostra partner per eventi dedicati alla importanza di una adeguata difesa delle proprietà intellettuale di architetti e designer.

Se il bisogno di difendere la proprietà intellettuale si sta facendo largo tra le imprese, ancora non è molto diffusa tra i professionisti e gli architetti, come mai?

Le imprese, ma soprattutto gli imprenditori del terzo millennio devono confrontarsi con la globalizzazione e la comunicazione digitale (internet, ecc…) l’unica strada possibile per evitare di essere “copiati” è la tutela industriale. Per i professionisti, il problema è più ampio e marcato… non esistono nozioni di protezione delle idee durante il percorso di studi che prepara l’Architetto all’esercizio professionale, inoltre i corsi di aggiornamento e sviluppo professionale proposti non offrono adeguati strumenti per l’incremento della cultura di protezione delle idee.

Con l’Avv. Guido Del Re lei ha costituito l’ “Associazione Il Valore delle Idee”, ce ne può parlare?

L’Associazione è nata con la volontà di diffondere la conoscenza del diritto della proprietà intellettuale ed industriale che ritengo la base di una “nuova” economia. Ho ritenuto necessario coinvolgere l’Avv. Guido Del Re, che tra l’altro ricopre la carica di vice-presidente, in quanto esperto ed appassionato di tale settore. L’Associazione ha rappresentato e rappresenta da diversi anni una soluzione ad un vuoto istituzionale che colleghi, potenziali e reali inventori, alla protezione delle loro idee. Non vogliamo sostituirci alle diverse figure pubbliche e private che operano nel campo della protezione attraverso domande di BREVETTO, Modello/Disegno e Marchio, vogliamo costruire la cultura per poter utilizzare le risorse che abbiamo. Il concetto chiave dell’associazione è ben chiarito dal nostro “motto”: è impossibile inventare, senza sapere cosa sia una invenzione.

Con l’Associazione avete svolto diversi incontri in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, proprio per sensibilizzare i professionisti alla difesa delle proprie opere di ingegno. Avete trovato un pubblico interessato?

Oggi possiamo vantare con orgoglio il raggiungimento di numeri impressionanti… oltre 180.000 architetti hanno seguito uno dei nostri corsi di formazione. Gli architetti sono in assoluto i professionisti meno consapevoli di inventare soluzioni tecniche migliorative che risolvono problemi. Ritengo difatti assurdo che ad esempio, nelle Università di architettura, non sia obbligatorio, o per lo meno opzionale, lo studio di tale materia.

Spesso si discute della scarsa attenzione che in Italia viene rivolta al “valore” delle creazioni dei professionisti, eppure tutto il Made in Italy è sempre stato forte proprio dell’innovazione e delle idee  creative degli italiani. A suo avviso cosa di potrebbe fare a livello istituzionale e politico per rafforzare e difendere questo patrimonio?

Concordo pienamente, inutile ricordare BIALETTI, D’ASCANIO E FORLANINI, CHIARIGLIONE, rispettivamente l’inventore della MOKA, gli inventori dell’ELICOTTERO e l’inventore dell’MP3, dobbiamo assolutamente costruire, prima di rafforzare e difendere. Per costruire abbiamo bisogno di politiche lungimiranti, un esempio storico potrebbe aiutare a capire il vero problema, nel secondo biennio dello scorso decennio, sono state abolite le tasse di deposito… non è stata una scelta felice, il numero di depositi è rimasto invariato, anzi, la qualità è stata chiaramente più “bassa”. Questo per rafforzare la nostra posizione che si basa sulla COSTRUZIONE di una cultura rivolta alla protezione delle IDEE. Noi siamo pronti. Andiamo avanti sempre più forti, sempre più convinti, sempre più numerosi.

 

 

 

 

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