L’impatto nazionale del Regolamento Agenti Sportivi FIFA.

Dal 6 gennaio 2023, quando venne pubblicato il Regolamento Agenti Sportivi FIFA, ormai è trascorso quasi un anno e, sin dalla sua pubblicazione è stato vigorosamente contestato nonché oggetto di numerose controversie innanzi alle singole autorità giudiziarie nazionali, al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ed alla Corte di Giustizia Europea.

I vari procedimenti traevano fondamento dalla presunta incompatibilità di alcune disposizioni del Regolamento Agenti Sportivi FIFA con le singole leggi nazionali, con i regolamenti delle associazioni nazionali e con il diritto dell’UE.

Ciò posto la FIFA ha sempre riconosciuto la dimensione nazionale dell’Agente nonché le differenze esistenti all’interno dei vari ordinamenti giuridici nazionali per quanto riguarda lo status, i diritti e gli obblighi dell’agente.

Nello specifico l’articolo 3 del Regolamento Agenti Sportivi FIFA afferma che “…Le norme nazionali sugli agenti di calcio disciplinano l’occupazione degli agenti di calcio nel territorio sotto la giurisdizione delle relative federazioni affiliate e si applicano a tutti gli accordi di rappresentanza che non hanno una dimensione internazionale…”, inoltre “…il regolamento nazionale degli agenti di calcio deve essere coerente con il presente Regolamento…” ed infine “…Le federazioni affiliate possono introdurre nei regolamenti nazionali degli agenti di calcio misure più rigorose di quelle previste negli articoli da 11 a 21 del presente Regolamento. Possono inoltre discostarsi da tali disposizioni qualora contrastino con disposizioni imperative più severe della legge applicabile nel territorio dell’associazione aderente…”.

In altre parole, ogni volta che una disposizione nazionale dovesse risultare maggiormente restrittiva di quella prevista dalla FIFA, prevarrà la disposizione nazionale.

In Italia, gli agenti sono riconosciuti dalla Legge dello Stato come attività professionale legata all’ecosistema sportivo e per questo motivo devono essere iscritti, ai sensi del regolamento italiano degli agenti emanato dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano, che prevede i principi generali che regolano l’attività degli agenti di calcio italiano, nonché i regolamenti emanati dalle Federazioni sportive nazionali, che prevedono norme più specifiche che disciplinano l’attività degli agenti di calcio.

L’iscrizione è duplice ovvero sia al Registro Agenti CONI che al Registro agenti della singola Federazione in cui si “lavora”, per il calcio si parla quindi Federazione Italiana Giuoco Calcio (F.I.G.C.).

Ciò significa che gli agenti devono rispettare la legge italiana ed il Regolamento Agenti FIFA in Italia.

Come anticipato, molteplici sono stati, ad oggi, gli interventi dei tribunali nazionali. Il Tribunale distrettuale di Dortmund ha difatti temporaneamente vietato alla FIFA e alla Federcalcio tedesca (DFB) di “…fare rispettare, attuare o applicare…” il regolamento sugli agenti dei calciatori considerando anticoncorrenziali le restrizioni previste dai regolamenti FIFA.

Parallelamente, anche nel territorio olandese è stato instaurato un procedimento analogo contro la nuova regolamentazione FIFA che, però, si è concluso con una decisione dal tenore opposto.

Era stata sostenuta l’illegittimità del Regolamento sia perché la FIFA non avrebbe l’autorità per regolamentare la professione di soggetti – gli agenti sportivi – non appartenenti al suo ordinamento, sia perché l’introduzione del tetto alle commissioni e dell’esame abilitativo costituirebbe violazione del diritto nazionale ed europeo in materia di concorrenza. La Corte Centrale dei Paesi Bassi ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese legali, statuendo che gli stessi avrebbero dovuto attendere l’esito del procedimento dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Anche in Spagna gli agenti si sono opposti al regolamento. Il Tribunale commerciale di Madrid ha accettato la sospensione cautelare del limite sulla percentuale degli agenti di calcio imposto un anno fa dalla Fifa.

Il Tribunale ha imposto alla Fifa di “astenersi dall’applicare gli articoli 15.1 e 15.2” del suo regolamento. Ha inoltre imposto alla Federazione spagnola di non “recepire” i regolamenti FIFA fino a quando non ci sarà una sentenza definitiva.

Anche la Football Association si è espressa in via analoga, bloccando l’applicazione del nuovo regolamento della FIFA sugli agenti.

Di contro il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) ha stabilito con una sentenza la legalità dei nuovi regolamenti della FIFA sugli agenti.

L’attuale paradossale situazione si presume terminerà con la tanto auspicata decisione della Corte di Giustizia Europea chiamata a mettere la parole fine sull’argomento.

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